Salario minimo, capigruppo M5s nelle commissioni Lavoro di Camera e Senato, Valentina Barzotti e Orfeo Mazzella, in una dichiarazione congiunta hanno attaccato il governo Meloni, dopo il pronunciamento contrario del Cnel.
«Il ping pong assurdo che vede per protagonisti il governo Meloni e il Cnel ha assunto i contorni della farsa. Il report cucito dal sarto dalla struttura guidata da Brunetta è la prova provata di come la premier sia trasformata in un Ponzio Pilato 2.0: per non assumersi la responsabilità di dire no al salario minimo legale, si lava beatamente le mani e si trincera dietro ai rilievi del Cnel. Il quale, in questa circostanza, non sta assolvendo alla sua funzione integrativa e di supporto, ma va a sostituirsi sic et simpliciter a governo e parlamento, in barba all’articolo 99 che ne tratteggia bene i limiti di azione».
«Dietro a questa desolante messa in scena, c’è la chiara volontà del governo di risolvere tutti i mali delle risibili retribuzioni italiane col taglio del cuneo fiscale» aggiungono.
«Il M5s, con la sua proposta unitaria insieme alle altre opposizioni, ne fa invece una questione di civiltà che ben esprime il primato del lavoro e la tutela della libertà e della dignità umana. Con preciso riferimento all’art. 36 della nostra Carta, che dice chiaramente che ogni lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro. Valori che evidentemente per questa maggioranza sono acqua fresca, oltreché materia tranquillamente rinunciabile», concludono.
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