Il governo Meloni prosegue nella sua missione di favorire il ceto più alto – e più esiguo numericamente – del Paese. L’ultima genialata, in questo senso, è firmata dal ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin, che ha appena dato il via libera al decreto ministeriale con cui istituisce il nuovo parco nazionale di Portofino. Qual è il problema? Che il perimetro è più che ridotto rispetto a quello proposto dall’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.
Gli 11 comuni originari sono diventati 3 e, sostanzialmente, con il provvedimento vengono a cadere molti dei vincoli che proteggevano la zona di maggior pregio intorno a Portofino. Di colpo, vengono quindi liberate numerose aree fino a ieri protette e oggi pronte per essere edificate. Geniale.
La maggior parte delle ville Vip presenti nella zona si ritroveranno su un territorio ancora vincolato, ma in misura meno decisamente meno restrittiva. A denunciare la grottesca e goffa manovra del governo Meloni è il presidente del Coordinamento per il Parco nazionale di Portofino, Ermete Bogetti. Bogetti, presidente di Italia Nostra Liguria, ed ex procuratore regionale della Corte dei Conti, ha scritto una lettera appello al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per chiedergli di non firmare l’istituzione di una Parco che invece di protegge, denuda un territorio fragile:
“Viene individuata come area protetta il territorio più piccolo possibile, corrispondente a quello dell’attuale Parco Regionale, reso ancora meno esteso dalla recente abolizione, ad opera di Regione Liguria, delle “aree contigue.” E soprattutto viene estesa la “zona 3”, che consente un’“elevata antropizzazione”, scrive. Proprio la zona che include i villoni Vip e quasi tutta la costa fino alla Cervara, verso Santa Margherita”.
Così pure è stata modificata la protezione della zona di San Lorenzo, nel mirino degli appetiti edilizi da tempo. “Respinga la proposta del ministro dell’Ambiente – chiede Bogetti a Mattarella – chiedendogli di adeguandosi al parere di Ispra e soprattutto alla Costituzione, alla normativa europea, agli accordi internazionali ed alla volontà espressa dai territori”.
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