Sanità, Speranza (Pd): "I 4 miliardi chiesti da Schillaci sono solo il minimo indispensabile"
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Sanità, Speranza (Pd): "I 4 miliardi chiesti da Schillaci sono solo il minimo indispensabile"

Sanità, Speranza (Pd): al governo Meloni: "Nella Nadef viene prospettata una riduzione del rapporto tra spesa sanitaria e Pil che tenderà verso il 6% mentre noi eravamo riusciti a portarla al 7%".

Sanità, Speranza (Pd): "I 4 miliardi chiesti da Schillaci sono solo il minimo indispensabile"
Roberto Speranza
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12 Ottobre 2023 - 10.17


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L’ex ministro della Salute, Roberto Speranza, in un’intervista a La Stampa ha parlato dei tagli che il governo Meloni effettuerà sulla sanità pubblica, tagli già palesati nella Nadef che precede la legge di bilancio, prossima ad essere approvata dall’esecutivo.

“I numeri della Nadef parlano chiaro ma io spero ancora che le risorse per la sanità verranno inserite nella legge di bilancio. L’alternativa è dire progressivamente addio all`assistenza sanitaria universale, prevista dalla nostra Costituzione e andare verso un modello in cui ti curi solo se hai la carta di credito”.

“Nella Nadef viene prospettata una riduzione del rapporto tra spesa sanitaria e Pil che tenderà verso il 6% mentre noi eravamo riusciti a portarla al 7%. Negli anni in cui era al ministero la spesa sanitaria pro capite è passata adesso 2.629 USd a persona a 3.255 una crescita mai registrata prima. Ed è molto rilevante che questi investimenti li abbiamo fatti con un basso livello di inflazione, mentre oggi è molto alto. Quindi anche mantenere invariati i finanziamenti significa fare un taglio considerevole al fondo sanitario”.

“Abbiamo votato contro lo scostamento (di bilancio, circa 16 mld, ndr) proprio perché non ci sono garanzie sulla volontà di mettere risorse solo alla sanità”, aggiunge. “In gioco c`è la tenuta del servizio sanitario nazionale mi pare che il ministro Schillaci ne sia consapevole: lui ha chiesto 4 miliardi che sono davvero il minimo indispensabile. Io dico che nel caso devono essere al netto dei rinnovi contrattuali altrimenti non ci siamo. Faccio il tifo perché i soldi arrivino”.

E sulla possibilità che l’opposizione riesca a fare una proposta unitaria anche sulla sanità dice: “I presupposti ci sono, secondo me possiamo farlo su due punti molto semplice. Prevedere un meccanismo automatico di rifinanziamento, per tenere sempre la spesa sanitaria sopra il 7% del Pil: c`è già una mia proposta di legge depositata. E poi abbattere il tetto di spesa per il personale sanitario, che impedisce di costruire un sistema più forte: dobbiamo superare questo vincolo, per favorire investimenti sulle assunzioni e sugli stipendi di medici infermieri e altri professionisti del settore”.

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