Salvini e le strampalate idee per la difesa dei cosiddetti 'valori occidentali'
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Salvini e le strampalate idee per la difesa dei cosiddetti 'valori occidentali'

Matteo Salvini ha avuto l’idea di manifestare il quattro novembre in difesa dei valori occidentali. Appena l’ho letto ho pensato che il leader leghista ha capito che simpatizzare per Putin è stato un errore.

Salvini e le strampalate idee per la difesa dei cosiddetti 'valori occidentali'
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Riccardo Cristiano Modifica articolo

20 Ottobre 2023 - 16.43


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Matteo Salvini ha avuto l’idea di manifestare il quattro novembre in difesa dei valori occidentali. Appena l’ho letto ho pensato che il leader leghista ha capito che simpatizzare per Putin è stato un errore. Ma poi ho letto che a mettere in pericolo i nostri valori sono i terroristi islamici. Che è vero. Ma non solo loro. Nella guerra scatenata da Putin contro l’Ucraina mi sembra di aver letto più volte che i valori occidentali e l’Occidente stesso fossero in alto nella lista dei nemici contro cui Putin combatte. Dunque chi difende i valori occidentali come si mette con Putin? E andando al di là dei proclami ideali, la difesa di questi valori deve ovviamente valere il costo della bolletta energetica. O un ricercato dal Tribunale Penale Internazionale per crimini contro l’umanità avendo deportato un numero enorme di bambini dall’Ucraina non rappresenta un problema per i valori a difesa dei quali si vuole manifestare?

Sono i protagonisti della storia a dirci che non c’è solo un nemico dei valori occidentali. Forse il leader leghista è convinto che invece sia l’ora di riproporre la guerra al terrorismo? 

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Se così fosse questa manifestazione vorrebbe dire prendere le distanze da Joe Biden, che ha raccomandato di non ripetere oggi gli errori commessi dopo l’11 settembre. A che cosa si riferiva? Proprio a quella “guerra al terrorismo”, la famosa “war on terrori” che ha prodotto, oggi lo possiamo dire, una spesa enorme che ci ha portato a consegnare l’Afghanistan ai talebani e l’Iraq ai pasdaran iraniani.  Biden li ha definiti “errori”, credo che il nostro vice-premier potrà convenire che non è stato un risultato esaltante, stante anche la mole enorme di soldi ( e non solo) impiegati, consegnare due paesi nevralgici ai nostri nemici. 

In tutta onestà non mi sembra che sia l’ora di una nuova “war on terror”; a meno che il vice-premier non condivida l’idea di Michele Santoro che ha detto ieri sera di vedere una guerra mondiale alle porte. Strano: chi la combatterebbe questa guerra mondiale? La Cina pensa a Taiwan, la Russia pensa all’Ucraina, l’Iran a modo suo sta alla finestra. 

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A pensarci bene mi terrei stretto il quattro novembre che abbiamo, senza voli pindarici. Come disse De Mita a Bossi tanti anni fa parlando di altro, “non ci sono soluzioni facili per problemi complessi”. 

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