La teoria del complotto è tra le strategie comunicative più usate e più “sgamate”, dalla destra (italiana e non). Dopo le polemiche sulla separazione tra Giorgia Meloni e Andrea Giambruno, successiva alla pubblicazione dei fuorionda di Striscia la Notizia, Giovanni Donzelli di Fratelli d’Italia grida agli intrighi di palazzo contro il povero governo Meloni.
«Siamo abituati ad essere attaccati», dice in un colloquio presentato dalla Repubblica. «Perché questi attacchi? La verità è che a certi ambienti non andiamo giù. Lobby abituate a entrare nelle stanze del potere, tecnici che andavano a fare i ministri, ma anche alcuni dirigenti dei ministeri che si erano assuefatti alla debolezza della politica, mentre Meloni ne ha ripristinato la forza. Ma non solo Meloni: anche Conte e Schlein, nell’altro campo, hanno fatto capire di non essere disposti a grandi coalizioni o a governi tecnici».
Il responsabile organizzazione di FdI non vede una trama dietro il programma televisivo di Antonio Ricci e i fuorionda di Andrea Giambruno. «Striscia è Striscia, ha sempre fatto così». Nella recente vicenda personale «Giorgia non si è resa vulnerabile, ha dimostrato che è forte», rileva. Con Mediaset «nessun problema», assicura Donzelli. «Noi guardiamo con attenzione tutte le grandi aziende strategiche, non Mediaset in particolare», aggiunge.
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