Il taglio autoimposto dal ministro della Cultura Sangiuliano sui fondi per il cinema, trova la sponda in una destra che non vede l’ora di togliere spazio e soldi al mondo della cultura. Le parole di Paolo Marcheschi, capogruppo di Fdi in commissione Cultura, lo testimoniano chiaramente.
”Emerge in maniera sempre più nitida il quadro della mangiatoia radical chic sul cinema e lo spettacolo. Da fonti stampa si apprende che durante il periodo in cui era ministro della Cultura Dario Franceschini la tax credit è stata elargita in modo fin troppo disinvolto: i fondi statali in cinque anni sono passati da 423,5 a 746 milioni”.
“A questa grande mangiatoia si sono cibati tutti, compresi registi che a fronte di centinaia di migliaia di euro ricevuti dallo Stato hanno avuto per i loro film giusto qualche decina di spettatori”.
“Non abbiamo nulla contro gli artisti, che anzi il governo Meloni intende sostenere in maniera adeguata, ma non possiamo più consentire il perpetuarsi di pratiche poco corrette che hanno generato più sprechi che Oscar. Non butteremo via il bimbo con l’acqua sporca. Per il bene dei registi e dei produttori onesti – conclude Marcheschi – è dunque ora di dire basta, a costo di infastidire la casta degli intellettuali radical chic. Avanti così, ministro Sangiuliano”.
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