Tino Magni, senatore di Avs, parlando del decreto Sud ha criticato un provvedimento che contribuirà a spaccare ancora di più il Paese, creando ulteriori differenze all’interno della cittadinanza italiana.
«Quelle che chiamano politiche di coesione, rilancio del Mezzogiorno e immigrazione sono in realtà l’ennesimo provvedimento omnibus che aumenterà le diseguaglianze territoriali e criminalizza i migranti. Un provvedimento che va contro gli interessi dei cittadini che vivono nelle aree più in difficoltà del Paese e contro chi scappa da fame, guerra e carestia. Il Governo non ha nessuna intenzione di investire nel Mezzogiorno anzi, divide in due il Paese, rinuncia al principio di solidarietà e abbandona al proprio destino territori in difficoltà. Da questo governo nessuna idea di futuro. Siamo all’ennesima fiducia. Ormai il governo non si fida più neanche della sua maggioranza. Alleanza Verdi e Sinistra esprime voto contrario a questo ennesimo decreto, senza alcuna coerenza e omogeneità e approvato in spregio alla Costituzione».
«Questo decreto si inserisce in una logica precisa – ha proseguito – per dividere ulteriormente il Paese in due: la nuova ZES unica porterà alla scomparsa delle 8 esistenti, accentrando ancora una volta tutta la gestione alla Presidenza del Consiglio e facendo scomparire i territori dalla governance», prosegue Magni. «Un provvedimento che si inserisce perfettamente in un quadro in cui il Nord ottiene l’autonomia differenziata e il Sud viene commissariato dal Governo. Non contenti hanno inserito nel decreto la costruzione di 12 nuovi Centri di Permanenza per i rimpatri. 12 nuovi lager per migranti, zone segrete, sulle quali sarà ancora più difficile verificare il rispetto dei diritti umani. Norme di ordinaria ferocia, nel solito solco delle politiche securitarie e di segregazione. Alla destra non interessa trovare soluzioni ma solo politiche repressive e punitive inutili a dare risposte ma funzionali a portare avanti la scellerata propaganda sull’invasione».
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