Anche Confindustria critica la Manovra del governo Meloni, una legge che scontenta tutti: dagli imprenditori ai lavoratori, con le fasce più deboli della popolazione che pagheranno più di tutte le altre. Carlo Bonomi, in audizione sulla Manovra di fronte alle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato, ha contestato il provvedimento varato dal Cdm e sbarcato in Parlamento.
“E’ necessaria la volontà politica per intervenire su una spesa pubblica che ammonta a complessivi 1.100 miliardi di euro: Se si riconfigurasse il 4-5%, le risorse per le riforme ci sarebbero”.
“Su 30 miliardi di misure estensive della Manovra, quasi il 55% sono dedicate ai lavoratori e solo il 9,4% alle imprese. Se poi facciamo la somma di quello che succede con la delega fiscale, siamo in presenza di una rarissima occasione dove una Manovra espansiva toglie soldi al sistema produttivo. Sostanzialmente, siamo in negativo di un miliardo”.
“Non è più rinviabile un percorso favorevole alla crescita e all’aumento di produttività. Bisogna introdurre subito provvedimenti di stimolo, cioè interventi lato offerta perché questa Manovra è tutta basata sul lato domanda”.
“Siamo nella rarissima occasione in cui una Manovra espansiva toglie l’Ace (Aiuto alla crescita economica), 4, 6 miliardi, e siamo in negativo di un miliardo. Non è per noi più rinviabile aprire un percorso favorevole alla crescita”.
“Non mi interessa la minore Ires se io assumo, perché non abbiamo problemi in questo momento di occupazione, anzi abbiamo mancanza di profili, mancano 800mila profili”.
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