Carlo Calenda dopo la rottura con Italia Viva sta provando a riposizionarsi nell’area di centro che, in teoria, dovrebbe fare opposizione al governo Meloni. Il leader di Azione è intervenuto sul dibattito a proposito delle parole di Salvini, intenzionato a precettare lo sciopero del 17 novembre se i sindacati non dovessero cambiare le modalità e gli orari della protesta. Calenda però, come spesso accade, ha dato un colpo al cerchio e uno alla botte.
«Quello tra Maurizio Landini e Matteo Salvini è teatro non politica. Landini aveva annunciato la mobilitazione prima di aver letto la manovra e chiede come sempre tutto e di più senza spiegare dove prendere i soldi. Salvini sta facendo una spregiudicata e irresponsabile campagna elettorale cercando di impedire uno sciopero generale. In mezzo c’è la realtà delle deindustrializzazioni di cui nessuno si occupa e dei salari stagnanti sui quali nulla accade. È uno spettacolo vergognoso».
Calenda ha poi parlato delle prossime elezioni europee, dicendo di non volersi candidare ma a una condizione: che non lo facciano neanche gli altri leader di partito. «Cercherò di non farlo fino all’ultimo. Dipende da cosa faranno gli altri leader. Se gli altri politici lo faranno per me sarà difficile non farlo».