Carlo Calenda, leader di Azione, commentando la mancata assegnazione di Expo 2030 a Roma se l’è presa con la Francia – e non solo – che ha voltato le spalle all’Italia, ma soprattutto ha rivolto le maggiori critiche a chi ha preparato il dossier della Capitale.
«Quella di Expo si capiva che era una cosa difficile, è nata durante la campagna elettorale della Raggi ma Roma in questo momento non è in grado di ospitare i romani, figuriamoci l’Expo. Ma non è bello che abbia vinto una monarchia assoluta che opprime le donne che usa lavoratori levandogli il passaporto e paga evidentemente qualsiasi cosa. Non so se è un bel segnale per il mondo».
«È stata per noi una disfatta, quasi metà dell’Europa non ci ha votato. Dobbiamo porci una domanda. È accaduto certo per i soldi dei sauditi, per il disdicevole comportamento della Francia di Macron che non ha appoggiato Roma, ma c’è qualcosa in più. Il Brasile ha votato conto di noi, l’Argentina non si è presentata, l’Albania.. . Abbiamo lavorato male su questo dossier».