Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, intervistato dal Corriere della Sera, ha rivendicato l’idea di test psico attitudinali per i magistrati. «Nelle mie pubblicazioni degli ultimi venti anni ho scritto che questo esame è previsto per la polizia giudiziaria, e quindi non sarebbe uno scandalo se fosse esteso ai pm che ne sono i capi».
«Da lì a dire che mi sono scontrato con il sottosegretario Mantovano ce ne corre. Si tratta di argomento delicatissimo, che va discusso con grande pacatezza e con le interlocuzioni del Csm e degli ordini forensi. Il ministro Crosetto non è solo un amico ma è un politico con cui siamo in consonanza praticamente su tutto. Non ha mai parlato di complotti ma ha interpretato la preoccupazione della politica per gli atteggiamenti di alcuni magistrati».
«Il fatto è che non si sono mai rimarginata le ferite aperta e dopo l’emersione dello scandalo Palamara. Dalle chat si è scoperto che addirittura un magistrato diceva all’altro che Salvini era innocente ma bisognava attaccarlo».
«La separazione delle carriere è consustanziale al processo penale accusatorio, ed è nel nostro programma. Non è affatto bloccata: semplicemente deve seguire quella, politicamente più importante, del premierato. In primavera comunque la porteremo in Cdm. Capisco l’effervescenza di chi vorrebbe tutto e subito, ma posso assicurare che, almeno finché guiderò questo ministero, queste riforme andranno avanti».
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