Arturo Parisi, tra i fondatori del Pd, in un’intervista all’AdnKronos ha criticato la scelta di Elly Schlein e di tutta la segreteria dem di non ricorrere alle Primarie per scegliere il candidato sindaco di Firenze – e anche di altre città – in vista delle prossime amministrative.
«Al momento posso solo dire che è una scelta. Una scelta, che non condivido, ora in dichiarato contrasto, e non soltanto occulta ostilità come accadeva troppo spesso in passato».
«Una scelta in palese discontinuità con la linea di condotta che pochi mesi fa ha consentito a una non iscritta prima di candidarsi e poi conquistare un partito all’inizio non suo. Contrasto e discontinuità oramai sotto gli occhi di tutti. Niente di nuovo sotto il sole della politica che di voltafaccia così ne ha visti innumerevoli e di certo maggiori. Diciamo che è una scelta che alza la posta della sua scommessa. Bisogna proprio che vinca».
«Di certo scegliere di accodarsi a Conte anche contro le primarie in nome della costruzione della alleanza Pd-M5S mentre ci si prepara a una dura competizione tra Pd e M5S è una scelta difficile. Quale e quanto l’errore lo vedremo alla fine, misurando lo scostamento tra l’obiettivo che la segreteria Schlein si proponeva e il risultato raggiunto».
«Vedremo presto quale sarà il guadagno della scelta di allinearsi alle usanze del centrodestra rinunciando così alla esibita diversità Pd. E nel contempo vedremo se il risultato della condivisione di spartire a Roma d’amore e d’accordo con Conte città e regioni sarà più lusinghiero del risultato che riuscirà a cogliere in giugno alle Europee a conclusione della gara tra Pd e M5S che sarà tutto all’infuori che d’amore e d’accordo. Ragionamenti, lo so, da politologi che interessano sempre di meno come peraltro tutto quest’agitarsi dei politici in avanti e all’indietro che chiamiamo politica. Anche di questo cercheremo la misura nella attesa crescita delle astensioni».
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