Parola di ex missina che tiene il simbolo della fiamma dentro quello di Fratelli d’Italia. L’antisemitismo è una “questione culturale, un fenomeno che deve riguardare tutti” e su cui è necessaria la “massima concentrazione.
È un cancro che bisogna sconfiggere”. Lo ha dichiarato il premier Giorgia Meloni. “Penso che l’antisemitismo sia un problema reale, che sta crescendo in tutta Europa e in Occidente, spesso mascherato da critica verso Israele“.
Ora si comprende bene che la nostra estremista di destra nel suo nuovo posizionamento internazionale si sia sdraiata politicamente a tappetino di fronte al governo Netanyahu, ossia all’estrema destra israeliana e a differenza di quasi tutti i paesi europei non ha alzato la voce contro i bombardamenti indiscriminati sui civili di Gaza condannati non dai sostenitori di Hamas ma da tutte le agenzie delle Nazioni Unite, da tutte le principali organizzazioni umanitarie come la Croce Rossa e da tutte le principali Ong come Amnesty international, Medici senza frontiere, Human right watch e via discorrendo.
Ma quello che sorprende è che la nostra che – ripetiamo – ancora sveltola il simbolo di un partito post fascista dove si esaltava Mussolini, ossia il dittatore criminale che emanò le leggi razziali, parli del cancro dell’antisemitismo.
Il cancro è una malattia. Ma come si combatte? Ci sono tanti modi, uno dei quali affrontare l’antisemitismo per quello che è senza mettere sullo stesso piano popolo ebraico e governo di Israele, che non sono la stessa cosa. E senza tacciare di antisemitismo chi accusa i metodi di Netanyahu.
Ma soprattutto l’antisemitismo non si combatte intitolando strade e piazze a Giorgio Almirante, che fu segretario di redazione del quindicinale fascista ‘La difesa della razza’ che teorizzava e sosteneva l’antisemitismo. E che su ebrei e razzismo disse cose vergognose.
Se davvero vuole estirpare il cancro dell’antisemitismo Meloni cominci dalle radici, spegna la fiamma e dica ai suoi di togliere il nome di uno dei più fanatici antisemiti del tempo di Mussolini da strade e piazze.
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