Il governo Meloni scende in campo contro la magistratura, ora è un dato di fatto. Dopo l’attacco portato ripetutamente dal ministro della Difesa Guido Crosetto, oggi è direttamente il ministro della Giustizia ad aprire ufficialmente lo scontro tra la destra e i magistrati. Intervistato dal Foglio, Nordio non ha usato giri di parole.
«La storia recente del nostro paese è piena di casi in cui vi sono magistrati che mostrano la propria volontà di interferire nella produzione legislativa o nella politica, è un fatto. Quando un magistrato in una riunione pubblica esprime il desiderio di opporsi alle iniziative politiche di un governo o del Parlamento, quel magistrato deve sapere che non sta soltanto esprimendo un’opinione. Sta facendo qualcosa di più. Sta facendo un passo per mostrare di non essere imparziale, di non essere terzo».
«La magistratura ha dimostrato di avere un potere immenso e ogni sua parola deve essere calibrata». E interpellato sulle riforme che riguardano la giustizia, dice: «Buona parte di queste è stata votata in Consiglio dei ministri, è stata votata in Senato, arriverà alla Camera presto e non faccio fatica a dire che il nostro cronoprogramma non ha subìto rallentamenti. E nel 2024 tutto ciò che lei ha detto verrà approvato in via definitiva. In questo momento la precedenza è alla legge di Bilancio. Appena questa verrà approvata, le nostre riforme che non faccio fatica a definire epocali avranno priorità assoluta».
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