Il procuratore di Perugia Raffaele Cantone, intervistato a La Repubblica, ha commentato il cosiddetto emendamento bavaglio della maggioranza di destra. «La norma non mi piace, ma non credo che l’allarme sia giustificato. Perché di fatto si tornerà alla situazione precedente al 2017, quando le ordinanze non potevano essere riportate integralmente»
«Credo che la norma del 2017 fosse stata un grande passo avanti all’insegna della trasparenza, soprattutto perché consentiva al giornalista un’informazione molto più chiara e precisa. Non so quale sia l’obiettivo di Costa. Non sono d’accordo che la norma produca il `buio´ sulle indagini, però credo che sia un rilevante arretramento culturale né necessario né opportuno».
«Il rischio è che si ripristinino certi circuiti sotterranei attraverso i quali sono sicuro che comunque circoleranno le ordinanze cautelari facendo venir meno gli sforzi di trasparenza fatti in questo periodo per consentire ai giornalisti di avere un accesso diretto e formale ai provvedimenti giudiziari».
«Qui si rischia di tornare allo spaccio abusivo delle ordinanze, anche perché se per i magistrati è previsto un illecito disciplinare nel caso in cui dovessero fornire documenti ai giornalisti, per altri soggetti del procedimento non c’è alcuna sanzione qualora dovessero dare le copie sottobanco».
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