Irene Manzi (Pd): "Sulla scuola pubblica il governo Meloni ha tradito i cittadini italiani"
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Irene Manzi (Pd): "Sulla scuola pubblica il governo Meloni ha tradito i cittadini italiani"

Scuola, Irene Manzi (Pd): «Il Governo delle promesse, degli annunci a vuoto ha, per l'ennesima volta, tradito i cittadini, costruendo una manovra priva di anima e di ogni idea di sviluppo e di crescita della società».

Irene Manzi (Pd): "Sulla scuola pubblica il governo Meloni ha tradito i cittadini italiani"
Irene Manzi
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28 Dicembre 2023 - 15.37


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Irene Manzi, responsabile nazionale scuola del Pd, in Aula alla Camera ha contestato per l’ennesima volta l’operato e la visione del governo Meloni sui temi scolastici.

«A settembre, il governo aveva preso in quest’aula impegni precisi per contrastare il caro scuola e sostenere il diritto allo studio. Ci ritroviamo a dicembre con l’anno scolastico ormai al giro di boa e una legge di bilancio che non contiene alcuna misura per far fronte al caro libri e ai costi che le famiglie si trovano a sostenere per garantire la frequenza scolastica dei propri figli. Il Governo delle promesse, degli annunci a vuoto ha, per l’ennesima volta, tradito i cittadini, costruendo una manovra priva di anima e di ogni idea di sviluppo e di crescita della società».

«Perché potrete anche investire risorse nel Ponte sullo Stretto, potete disperdere le risorse in mille microinterventi ma non potete negare una cosa: che mentre i ministri Valditara e Sangiuliano sono impegnati a dichiarare intorno alla presunta egemonia culturale della nuova destra di governo, vi siete dimenticati del futuro delle generazioni più giovani di questo Paese».

«In questa legge di bilancio manca completamente – aggiunge Manzi – un investimento sull’istruzione e non si recupera quanto già tagliato della scorsa manovra (la manovra del dimensionamento scolastico, i cui effetti in tante parti d’Italia si stanno concretizzando proprio in questi giorni) e si riducono le risorse in quasi tutti i capitoli di spesa del Ministero dell’Istruzione, continuando – come prassi per i Governi di destra- a far cassa sulla scuola. Eppure noi speravamo in una legge di bilancio diversa, pensata per affrontare problemi cruciali del Paese».

«Su questo avevamo costruito i nostri emendamenti: sul contrasto alla dispersione scolastica e ai divari territoriali, sul caro scuola, sul riconoscimento delle mense scolastiche come diritto essenziale per tutti i bambini e le bambine. Sulle comunità educanti come presidio di sostegno a famiglie e studenti in tante realtà più o meno difficili d’Italia. Avremmo voluto davvero confrontarci, nel merito, nelle sedute in commissione Bilancio al Senato, su idee di futuro per questo Paese».

«Perché questo è il compito delle forze di opposizione ma avete detto no a tutto. Vi siete dimenticati del futuro delle generazioni più giovani di questo Paese. Perché l’investimento in cultura e in istruzione- che manca completamente in questa manovra di bilancio- è il modo più concreto, efficace e significativo per scommettere sulla possibilità di questo Paese di superare la crisi e di crescere finalmente in modo giusto, equilibrato ed armonico».

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