Gli esponenti del Movimento 5 Stelle in commissione cultura alla Camera Antonio Caso, Anna Laura Orrico e Gaetano Amato, in una nota congiunta hanno sottolineato le criticità della Manovra del governo Meloni in ambito culturale.
«Il capitolo `cultura´ della seconda manovra targata Giorgia Meloni rappresenta uno dei principali fallimenti consegnato al Paese. Anzitutto c’è il taglio da 750 a 700 milioni di euro annui del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo, ed è quasi una vittoria visto che Sangiuliano aveva paventato un taglio di 100 milioni».
«Il nostro eroe ha anche previsto una `tassa sui botteghini´ di concerti e mostre di cui solo lui evidentemente sentiva il bisogno. Ma soprattutto nulla è previsto per i professionisti dello spettacolo, già traditi dalla finta indennità di discontinuità che il governo ha sfornato a fine novembre. Se a questo aggiungiamo i milioni sottratti allo spettacolo dal vivo e i tagli lineari a quasi tutte le missioni, si chiude un vero e proprio film horror per la cultura italiana, che questo governo usa a giorni alterni come bancomat o come poltronificio per amici e parenti».
Argomenti: governo meloni