Ignazio La Russa, durante un’intervista al Corriere della Sera ha parlato dei saluti fascisti alla commemorazione della strage di Acca Larentia, una lugubre esibizione che dura da anni e che si è puntualmente ripetuta qualche giorno fa. Il presidente del Senato a parole prende le distanze dalla manifestazione ma il brodo culturale e politico è il medesimo.
«FdI è totalmente estranea all’episodio dei saluti romani alla commemorazione delle tre giovanissime vittime dell’attentato di Acca Larentia. Peraltro, il fatto è stato eclatante e ha avuto molta visibilità, ma il partito davvero non ha alcun ruolo o responsabilità in quello che è successo».
«Abbiamo sempre detto ai nostri di non partecipare a certe manifestazioni, che vengono inevitabilmente strumentalizzate da chi vuole attaccarci. Non si va a certe commemorazioni. Non c’entriamo nulla, non c’entra il partito. Lo chiedo più da avvocato che da politico, sia chiaro. Non aiuta a risolvere la questione, e le polemiche che ogni volta si scatenano, il fatto che ci sia incertezza su come considerare certi gesti in caso di commemorazione di persone defunte».
«Attendo con interesse la prevista riunione a sezioni riunite della Cassazione proprio su questo punto. È possibile che si stabilisca che un saluto romano durante una commemorazione non sia apologia di fascismo, e quindi non sia reato, come molte sentenze stabiliscono. Servirebbe chiarezza, ce lo aspettiamo. Da avvocato appunto, più che politico. Perché, ripeto, come partito noi siamo estranei a certe manifestazioni. Quindi non abbiamo nulla da cui dissociarci». Anche a Repubblica, La Russa sottolinea: «Una cosa è l’apologia di fascismo, una cosa è la ricostituzione del partito fascista, un’altra è la commemorazione di deceduti».
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