Elezioni europee, Fratoianni: "C'è bisogno di sinistra, per contrastare Le Pen e Meloni: ecco le nostre proposte"
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Elezioni europee, Fratoianni: "C'è bisogno di sinistra, per contrastare Le Pen e Meloni: ecco le nostre proposte"

Fratoianni: "Occorre una proposta politica che tolga il mare in cui la destra ha costruito la sua egemonia. Una proposta che guardi ai diritti sociali, al lavoro, al reddito, alla tutela dei diritti fondamentali come quello alla salute, all'educazione"

Elezioni europee, Fratoianni: "C'è bisogno di sinistra, per contrastare Le Pen e Meloni: ecco le nostre proposte"
Nicola Fratoianni
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17 Gennaio 2024 - 14.03


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Nicola Fratoianni, leader di Si e parlamentare di Avs, in un’intervista a Fanpage ha parlato delle prossime elezioni europee e di come Alleanza Verdi Sinistra arriva all’importante appuntamento elettorale.

“L`Alleanza Verdi Sinistra si presenterà unita alle prossime elezioni europee. Basta con i simboli che cambiano ad ogni elezione: questo è un progetto su cui vogliamo investire nel tempo, a cominciare dal prossimo appuntamento elettorale, quello delle europee”.

“Di fronte all’onda della destra sempre più a destra che attraversa l’Europa, penso a quello che accade in Francia con Le Pen, ma anche all’Italia di Giorgia Meloni, occorre una proposta politica che tolga il mare in cui la destra ha costruito la sua egemonia. Una proposta che guardi ai diritti sociali, al lavoro, al reddito, alla tutela dei diritti fondamentali come quello alla salute, all’educazione e che investa sul tema della transizione ecologica”.

“La destra gioca sulle paure e propone, come risposta alle paure, la conservazione. Ma la conservazione non cambia nulla della condizione materiale delle persone. Chi sta peggio, cioè è la maggioranza, ha una sola speranza per cambiare la propria condizione: è il cambiamento, la trasformazione. Per questo bisogna chiedere a chi è ricchissimo di dare qualcosa in più e intervenire sul fisco per la giustizia fiscale. Perché non è più tollerabile che una piccolissima parte della popolazione, nemmeno il 5%, detenga una massa enorme e sconfinata di ricchezza, spesso pagando meno tasse di tutti gli altri. Non è accettabile. Semplicemente non è giusto, non è neanche economicamente ragionevole o razionale”.

“Poi bisogna investire per una transizione ecologica che non solo salvi genericamente il pianeta, ma consenta al lavoro di mettersi in relazione con un’idea del mondo che ha dei limiti, che non può essere sfruttato senza fine. Ed anche per questo che è arrivato il momento di discutere realisticamente della riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. Le persone vogliono più tempo per la loro vita. Non vogliono vivere per lavorare, ma lavorare per vivere”.

“Molte grandi aziende, anche in Italia, non a caso hanno cominciato a sperimentare questo strumento, riducendo la settimana lavorativa a quattro giorni oppure diminuendo le ore lavorate durante la giornata a parità di salario. In qualche caso la retribuzione è stata perfino incrementata. Cosa è accaduto? Due cose. In primo luogo la produttività aumenta perché le persone lavorano più felici, perché hanno più tempo e vivono in modo più dignitoso. E in secondo luogo, la liberazione del tempo cura non solo lo spirito, ma anche la vita delle persone, le relazioni, impatta sulle emissioni, perché riduce la concentrazione di traffico in alcuni orari, e impatta sul modo con cui si organizzano le città” ha proseguito.

“Tutti e tutte chiedono una cosa: un po’ più di tempo. Il tempo – ha concluso Fratoianni – è diventato un enorme valore e io penso che una grande battaglia per liberare tempo sia una questione non solo di giustizia, ma che guarda anche al diritto alla felicità. Credo che la politica si debba occupare anche di questo”.

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