Massimiliano Fedriga, presidente leghista del Friuli-Venezia Giulia, in un’intervista al Corriere della Sera ha confermato le spaccature interne alla maggioranza di destra, acuite dalle elezioni regionali e dalla scelta dei candidati.
«In una coalizione è fortemente sbagliato fare una battaglia di bandierine. Noi dobbiamo solo pensare a come possiamo presentarci in modo unitario e credibile agli elettori. E questo vale nelle Regioni come nelle città. Nei territori le candidature non possono essere decise con il manuale Cencelli. Io faccio un appello all’unità del centrodestra, vale per tutte le cinque Regioni che quest’anno saranno chiamate al voto».
«Qui il tema è quello del terzo mandato. Trovo singolare che dove c’è l’elezione diretta del presidente o del sindaco ci sia un limite ai mandati, mentre tutti gli altri incarichi, anche quelli che non sono scelti dai cittadini, possono essere a vita», prosegue Fedriga. Per il governatore il tetto ai mandati va tolto «perché penso che debbano scegliere gli elettori. An- che perché il governatore uscente non è detto che si candidi e se lo fa saranno comunque i cittadini a decidere». «Gli equilibri si trovano dentro gli esecutivi. Poi, chi ha un candidato valido, e FdI li ha, li metta sul tavolo. La coalizione sceglierà la soluzione migliore», conclude.
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