Piccolotti (Avs) contro Sgarbi e il governo Meloni: "I suoi video non ci intimoriscono, deve dimettersi"
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Piccolotti (Avs) contro Sgarbi e il governo Meloni: "I suoi video non ci intimoriscono, deve dimettersi"

Piccolotti contro Sgarbi: "Si dimetta per tutelare le istituzioni che rappresenta e continui a fare il critico d'arte, attività per la quale non serve un incarico di governo e nemmeno un curriculum sgombro da condanne e inchieste". 

Piccolotti (Avs) contro Sgarbi e il governo Meloni: "I suoi video non ci intimoriscono, deve dimettersi"
Elisabetta Piccolotti
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26 Gennaio 2024 - 15.41


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La vicenda di Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura del governo Meloni, ogni giorno di più assume caratteri grotteschi. A denunciare la situazione è Elisabetta Piccolotti, deputata di Avs. «Il sottosegretario Sgarbi da qualche giorno passa il suo tempo a registrare video e scrivere articoli per tentare di screditare quei parlamentari firmatari della mozione di revoca delle sue deleghe».

«Ha scelto questa strada, perché evidentemente altre erano precluse dai fatti: non sa come smentire le nostre argomentazioni sul suo linguaggio violento e spesso volgare, sui compensi che avrebbe percepito, per oltre 300mila euro, per aver presenziato a eventi culturali nel corso del suo incarico di sottosegretario al Mic, o sul procedimento istruttorio avviato a fine ottobre 2023 dall’Antitrust nei suoi confronti per presunta violazione della legge 20 luglio 2004, n. 215 che vieta di percepire compensi per attività connesse a quelle dell’incarico, o sulle indagini per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte per un totale di 715mila euro o ancora sull’inchiesta per il presunto furto di un’opera d’arte di Rutilio Manetti». 

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«Il sottogretario Sgarbi afferma che di tutto questo noi parlamentari non avremmo il diritto di disquisire in aula perché si tratta di notizie date dai giornali (chi altro dovrebbe darle?) e soprattutto perché siamo degli e delle sconosciute, delle capre, dei fantasmi. Nel mio caso parlare delle sue condanne, delle inchieste per evasione fiscale e autoriciclaggio sarebbe particolarmente indegno perché la sottoscritta non è mai stata condannata, non ha mai diffamato nessuno, non ha evaso le tasse e non è nemmeno accusata di furto ma è protagonista di ben altro odioso reato di cui i giornali danno notizia, quello di essersi sposata con un uomo conosciuto durante la propria ventennale attività politica e di essere stata, come molti altri tra cui la presidente Meloni, eletta grazie al voto degli elettori di un collegio diverso da quello di residenza. Il fatto che il sottosegretario Sgarbi pensi di potermi intimorire con questi argomenti la dice lunga sul suo equilibrio e sulla sua razionalità. Il mio consiglio al sottosegretario resta sempre lo stesso: si dimetta per tutelare le istituzioni che rappresenta e continui a fare il critico d’arte, attività per la quale non serve un incarico di governo e nemmeno un curriculum sgombro da condanne e inchieste». 

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