Durante il dibattito alla Camera sul sovraffollamento carcerario voluto dal Pd, a cui partecipa anche il sottosegretario alla Giustizia Andrea Del Mastro delle Vedove. Il deputato democratico Toni Ricciardi ha parlato anche del caso di Ilaria Salis.
“Comprendiamo l`imbarazzo del sottosegretario – ha detto Ricciardi – dal momento che la presidente Meloni è legata politicamente a doppio mandato con Orban, ma quello che stiamo vedendo e le notizie che vengono riportate devono avere risposte formali. Il governo non si limiti a dichiarazioni di convenienza, ascolti l`appello della famiglia che chiede `azioni concrete` e intervenga per il rilascio e il rimpatrio di Ilaria Salis. Non fare nulla equivale a coprire politicamente Orban davanti a palesi violazioni dei diritti europei”, ha detto Ricciardi.
Anche Francesco Boccia, presidente dei senatori democratici, parla della questione.
“Le immagini che giungono da Budapest non possono lasciarci indifferenti. Non è ammissibile che Ilaria Salis, cittadina italiana sotto processo in Ungheria, sia condotta nell’aula del tribunale in catene. Ora il padre afferma che la nostra ambasciata sapeva del trattamento subito dalla figlia. Se vero sarebbe molto grave”.
“È in corso un processo che deve svolgersi seguendo le regole comunitarie e quelle della civiltà giuridica in cui tutta Europa si riconosce. Bene ha fatto il ministro Tajani a convocare l’ambasciatore ungherese a Roma”».
“A questo punto chiediamo che si attivi il ministro della Giustizia del nostro Paese per chiedere, attraverso gli avvocati, se siano possibili gli arresti domiciliari in Italia di Ilaria Salis. Ma noi pensiamo che a questo punto serva un intervento della presidente Meloni nei confronti del presidente Orban: non è accettabile che una cittadina italiana sia trattata in un tribunale europeo nel modo in cui è stata trattata Ilaria Salis”.
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