Non poteva perdere un’occasione così ghiotta Stefano Bandecchi, dopo le grandi polemiche sollevate dal caso di Vittorio Sgarbi, dimissionario dal ruolo di sottosegretario alla Cultura del governo Meloni. «Sono pronto a candidare Sgarbi in Europa» ha spiegato il sindaco di Terni al Fatto Quotidiano.
«L’ho chiamato alle dieci e mezzo, ha detto che ci avrebbe riflettuto, ma io un posto per lui ce l’ho sempre libero. Per quello che è successo e per come è stato trattato, secondo me lui farebbe bene a candidarsi con noi. Secondo me c’è stata poca protezione nei suoi confronti. Il discorso che è venuto fuori è a mio avviso ridicolo: levare a Sgarbi la possibilità di fare dei convegni e delle conferenze è come tagliare le ali a un’aquila».
«Sempre nel centrodestra abbiamo avuto un ministro dell’Interno che non è mai stato seduto sulla sua sedia. Credo che Sgarbi sia diventato un problema per il centrodestra, come se desse fastidio alle istituzioni. Sgarbi per me è Sgarbi, è una qualità superiore a tanti altri, in mezzo a tanti italiani che hanno poco da dire. E questo vale anche per molti ministri che abbiamo avuto negli ultimi dieci anni. Amo la professionalità di Sgarbi e amo la sua cultura nell’ambito dell’arte».
«Lotterò con unghie e denti per arrivare a prendere il 4% ma se fossi normale direi che viaggiamo sull’1 e mezzo scarso. Ma per un’operazione impossibile serve uno che la pensa possibile», conclude.