Secondo il ministro della Giustizia Carlo Nordio, intervistato dal Corriere della Sera, l’Italia ha fatto il possibile sul caso di Ilaria Salis, la 39enne italiana detenuta in Ungheria da un anno. «Lo Stato ha fatto il possibile. Anche di più. Ho incontrato due volte il padre. E ci siamo mossi con doverosa sollecitudine, appena ci è stato prospettato il problema. Ma il nostro intervento ha un limite invalicabile: la sovranità della giurisdizione straniera».
Sul perché non ha voluto firmare la garanzia che la detenzione domiciliare in Italia sarebbe stata in sicurezza, il guardasigilli spiega che «l’idea che un ministro italiano possa suggerire a un giudice, italiano o straniero, come comportarsi, sarebbe vista, giustamente, come un sacrilegio».
Ma «non so perché non sia stata presentata subito la richiesta. Era l’unico mezzo per poter poi chiedere i domiciliari in Italia. Per gli accordi europei occorre il doppio passaggio. Ora l’unica cosa che possiamo e stiamo facendo, è assicurarci che vengano rispettate le regole umanitarie ed europee sulla detenzione. Mi auguro, umanamente, che ritorni in patria quanto prima. Ma la giurisdizione di un Paese è sovrana».