Ignazio La Russa interpreta in maniera del tutto personale e ‘particolare’ (non vogliamo incorrere in inutili querele) il ruolo istituzionale di Presidente del Senato. Intervistato da Rete 4 per Quarta Repubblica (intervista che andrà in onda questa sera), l’ex esponente del Msi ha parlato delle caratteristiche del suo ruolo.
«Si pretende che il presidente del Senato sia in ogni minuto la seconda carica dello Stato. Dimenticando che la seconda carica dello Stato lo è solo in un’ipotesi che non si verificherà mai per nostra fortuna, in cui non ci sia la prima carica. Per il resto il mio compito è di dirigere il Senato, di dirigere i lavori del Parlamento, della Camera secondo me più importante».
«E quello che mi fa piacere da questo punto di vista è che nessun gruppo, neanche quello più a sinistra di tutti, ha mai lamentato un mio comportamento che non fosse adeguato a questo compito. E questo mi fa molto piacere. Poi a me sarebbe piaciuto che capissero che fuori dalle vesti di chi deve dirigere il Senato, uno potesse esprimere anche delle opinioni più libere. Se non si può cerco di centellinarle ma non le escludo completamente».
La Russa ha poi parlato delle prossime elezioni europee e della possibile candidatura di Giorgia Meloni.
«Se fossi al suo posto io mi candiderei ma rispetterò la sua decisione qualunque essa sia. L’unico elemento che potrebbe mettere in dubbio la sua candidatura che, per il resto, sarebbe naturale perché si sono candidati prima di lei un sacco di presidenti del Consiglio, è decidere come fare la campagna elettorale. Se decidesse di fare una campagna elettorale vecchia maniera girando 100 città, questo metterebbe in discussione il suo impegno per il governo. Se invece decidesse di affidarsi agli elettori senza bisogno di fare una particolare campagna elettorale, non vedo perché non dovrebbe candidarsi. Il mio consiglio è stato: vedi come va, quando è il momento di decidere, prendi una decisione».
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