L’analisi della sconfitta elettorale in Sardegna della destra è piuttosto chiara: Giorgia Meloni ha provato l’all in imponendo il proprio candidato e gli elettori le hanno risposto a dovere. E’ quanto sostiene Romano Prodi, intervistato da La Stampa.
«Meloni si ritrova a gestire una doppia sconfitta. Perché ha sbagliato il candidato. E perché nelle coalizioni, un partito di maggioranza riesce ad esercitare un’autorità anche eccessiva fino a quando si vince: in quei frangenti va tutto bene e gli alleati arrivano a sopportare anche qualche torto. L’umiliazione che la Lega ha dovuto sopportare, si supera fino a quando c’è un guadagno politico per tutti. Ma se alla umiliazione aggiungi la sconfitta, allora si complica tutto…».
«Ben pochi si aspettavano un risultato di questo tipo, perché è vero che si è manifestata una maggiore unità del centro-sinistra, che però non aveva la compattezza del centro-destra. Il centro-sinistra più si unisce, più vince, non c’è niente fare. Ha vinto anche scontando una diaspora, che ha avuto meno successo del previsto, ma c’era».
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