Il generale Roberto Vannacci è stato sospeso dall’impiego per 11 mesi, a causa dei contenuti del suo libro “Mondo al contrario”. Alla base della sospensione ci sarebbero “carenza di senso di responsabilità” legata alla vicenda che lo vede indagato per peculato e truffa ai danni dello Stato e anche, in riferimento all’inchiesta su istigazione a odio razziale, “possibili effetti emulativi“.
Secondo l’Ufficio Disciplina del Stato Maggiore, il libro avrebbe determinato la “lesione” al principio di neutralità-terzietà della forza armata, compromettendo il prestigio e la reputazione dell’Amministrazione di appartenenza e ingenerando possibili effetti emulativi, dirompenti e divisivi della compagine militare”. La sospensione, per il generale, avrà anche l’effetto di una “uguale detrazione di anzianità e dimezzamento dello stipendio”.
La reazione di Vannacci
«In undici mesi c’è il tempo per riflettere su tante cose e anche su quella dell’invito alla candidatura offerto dalla Lega che, l’ho già detto, sto valutando. Ma al momento non sciolgo la riserva». Così il generale Roberto Vannacci all’ANSA, rispondendo alla domanda su una sua possibile discesa in politica con la Lega. «In merito alla procedimento disciplinare Vannacci, il quale ha annunciato ricorso, ha aggiunto: «Continuerò ad andare avanti e a rivendicare la libertà di espressione».
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