Roberto Vannacci è stato sospeso per 11 mesi a causa delle tesi sostenute nel suo libro “Il mondo al contrario”, un mix di omofobia e razzismo strisciante che però il generale dell’Esercito continua a negare. Intervistato da La Verità, Vannacci è tornato anche sulla probabile candidatura alle europee con la Lega di Matteo Salvini.
«Sulla questione specifica della sospensione non ho nulla da aggiungere rispetto a quello che ha detto il mio legale. Continuerò a fare divulgazione del mio libro, perché è un’attività che ho iniziato da tempo e che proseguo come libero cittadino, e poi presenterò, appena uscirà, anche il secondo libro che ripercorre la mia vita e che si intreccia con le stesse tematiche espresse nel Mondo al contrario».
«Il nuovo libro fornisce la mia versione dei fatti su quanto scritto nel Mondo al contrario. Tutte le frasi che adesso sono sotto la lente d’ingrandimento di molte persone hanno un perché, possono essere spiegate. Credo che in maniera abbastanza semplice le si potesse capire già leggendo il primo libro, ma per chi non le ha capite torno a spiegarle, specificando che cosa intendessi quando le ho scritte, e da che cosa nascano».
In ogni caso, è convinto che «si capisca molto bene che non vi è razzismo, che non vi è omofobia, che non vi è putinismo o altre cose di questo tipo. A me sembrava già tutto chiaro da subito, ma evidentemente invece c’è bisogno di ribadire il concetto».
«Della questione di servizio non parlo, anche perché a parte gli articoli usciti devo ancora avere delle evidenze formali. Per quanto riguarda le cause riferite all’istigazione all’odio o al razzismo, sono state presentate da alcune associazioni e da Paola Egonu, che evidentemente si è sentita offesa dalla frase che ho scritto circa la sua italianità. lo poi ho ribadito in tantissimi altri contesti che non voleva essere assolutamente una frase offensiva, parlavo semplicemente di una caratteristica che secondo me è una ricchezza, un valore aggiunto».
«Se non ci fossero le differenze sociali non ci sarebbero state le rivoluzioni, non ci sarebbe stato il progresso, non ci sarebbe stato il benessere, non ci sarebbe stata la ricerca continua di condizioni migliori. Se tutto ciò fosse annullato, saremmo in uno stato di apatia globale, di stasi cosmica».
«Ma io quando parlo di differenze parlo di oggettive caratteristiche che distinguono due oggetti, due persone e che di per sè non definiscono nulla di migliore o peggiore. La discriminazione è tutta un’altra cosa. Mentre la differenza fa riferimento a due caratteristiche, la discriminazione si gioca sul piano della dignità e dei diritti, e nel mio libro non c’è una parola, dicesi una, che vada a toccare i diritti o la dignità delle persone».
«Ringrazio il ministro Salvini, sia per quello che ha detto ieri sia per quello che ha detto in precedenza. Quanto alle elezioni, non ho sciolto le riserve. Lo fare, quando sarà necessario e opportuno, ormai manca pochissimo al termine per le candidature. Intanto io continuo a essere un militare, e un militare non fa propaganda politica».