La destra, dopo la sconfitta alle regionali in Sardegna, è preoccupata per l’esito delle urne di domenica prossima in Abruzzo. Anche se Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, in un’intervista al Messaggero ha mascherato il timore.
«Non accadrà niente di niente, anche perché in Abruzzo vinciamo. Le condizioni di questa consultazione sono assolutamente diverse rispetto a quelle che c’erano in Sardegna. Se lì si fosse votato con il sistema abruzzese, che non contempla il voto disgiunto, avremmo vinto noi».
«E comunque in Abruzzo, nei miei giri elettorali e stando alle notizie che mi arrivano e alle manifestazioni che vedo, molto partecipate e convinte, c’è entusiasmo per il centrodestra e per il bis di Marsilio. Noi di Forza Italia puntiamo ad ottenere lo stesso risultato delle ultime politiche».
«A me non interessa arrivare primo, secondo o terzo. Mi interessa recuperare il voto moderato per un movimento politico, Forza Italia, cristiano, liberale, garantista, europeista e atlantista, riformista e non ideologico perché pragmatico e concreto. Si sbaglia chi crede che Forza Italia possa fare una corsa contro i propri alleati. Noi abbiamo ben chiaro il senso della partita: l’obiettivo non è superare la Lega ma allargare i confini del centrodestra. Se FdI e Lega prendono molti voti, siamo contenti. La competizione è con la sinistra e non tra di noi».
«Elly Schlein ha spostato molto a sinistra il suo partito e sta recuperando voti a sinistra. Ciò significa che lascia spazio a Forza Italia. Quello spazio che esiste, e non è piccolo, tra il Pd e Meloni. In ogni caso sono molto fiducioso per l’Abruzzo e anche per la Basilicata e per le elezioni europee di giugno».