Roberto Fico, esponente di spicco del M5s ed ex presidente della Camera, intervistato dal Fatto Quotidiano ha parlato dell’alleanza con il Pd e dei recenti risultati elettorali in Abruzzo.
«Il risultato non è certo quello che volevamo. Ma in Abruzzo venivamo da una situazione molto difficile, con una scissione che ha lasciato cicatrici. E’ stato fatto un lavoro di ricostruzione per cui ringrazio il coordinatore regionale, Gianluca Castaldi. E il 7 per cento di domenica è un primo mattone».
«Questo livello di astensione purtroppo è da tempo strutturale, quasi uno su due non vota, ed è un nodo per tutta la politica. Per riportare la gente alle urne bisogna affrontare davvero i problemi, e coinvolgerla».
«Nelle elezioni locali il Movimento ha spesso avuto un minore radicamento, tant’è che non abbiamo un gran numero di eletti. Alessandra Todde è la prima presidente di Regione della storia del Movimento. Questo ha inciso. Ora il punto è insistere sui territori, tramite i vari gruppi locali. E’ un lavoro su cui siamo molto impegnati e su cui dobbiamo fare sempre meglio».
«Il perimetro della coalizione si costruisce sui temi e sui programmi. Poi ognuno dimostrerà la propria coerenza sul campo innanzi tutto ai propri elettori. Dal canto nostro, giusto dialogare sempre, ma con chiarezza e fermezza. Abbiamo sempre detto che noi e il Pd siamo due partiti diversi, però possiamo lavorare su un terreno comune sulla base dei programmi. La direzione è quella verso un campo progressista. E non si torna indietro».