La segretaria del Pd Elly Schlein ha tenuto una conferenza stampa a Montecitorio, insieme alla capogruppo Chiara Braga, ai parlamentari della commissione Traporti Antony Barbagallo, Andrea Casu e Roberto Morassut, alla responsabile ambiente del Pd Annalisa Corrado e al sindaco di Bologna Matteo Lepore, in cui è stata spiegata la posizione del Pd contro le modifiche al codice della strada introdotte dal ddl Salvini, e che approda oggi in Aula.
«Abbiamo presentato 240 emendamenti in aula, continueremo a batterci. Le associazioni hanno fatto 40 manifestazioni solo in questa settimana, la loro mobilitazione continuerà e noi la sosterremo ancora».
«Ieri quando mi hanno detto che si arrivava al passaggio in aula ho sentito l’esigenza di accendere un faro su quello che sta accadendo. Quando si mette mano a una disciplina che tocca la vita delle persone, la priorità dovrebbe essere la sicurezza delle persone, l’ascolto delle associazioni e dei famigliari delle vittime. La repressione non basta soprattutto se accompagnata da una deregolamentazione del codice esse si legano le mani ai sindaci».
Dopo aver citato alcuni dati forniti dal sindaco Lepore sulla diminuzione di incidenti dopo l’introduzione in molte strade bolognesi del limite dei 30 chilometri orari, Schlein ha sottolineato che si tratta di «risultati importanti raggiunti in sei settimane di sperimentazione di città trenta. Chiediamo che gli strumenti che ci mette a disposizione la tecnologia si usino. Noi respingiamo con forza questo attacco scomposto contro la mobilità sostenibile, scelta come nuovo nemico, invece di cercare di migliorare la qualità della vita delle persone».
«E poi è assurdo pensare di centralizzare al ministero a Roma le scelte sulla ciclabilità di Siracusa, di Trento o di Cividale del Friuli. C’è un attacco anche alla autonomia dei sindaci, che fa quasi sorridere visto che arriva dalla Lega».
«Città trenta è una scelta coraggiosa che sa di futuro, e noi chiederemo ai nostri amministratori di scambiarsi le esperienze come quella di Bologna».
«Nel frattempo il ministero non finanzia il trasporto pubblico locale. Non parliamo di cose astratte, ma di politiche che il Pd attua nelle città in cui governa. Il trasporto pubblico locale è un investimento che premia le famiglie, è un diritto fondamentale che il governo nega».
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