L’alleanza con il M5s e il centrosinistra unito sono il tema all’ordine del giorno in casa Pd, dopo la sconfitta elettorale in Abruzzo. Di questo ha parlato Stefano Bonaccini, presidente del Pd e della regione Emilia Romagna, in un’intervista al La Stampa.
«Bisogna unire tutte le opposizioni, centristi compresi, e il Pd deve avere l’ambizione di parlare a tutto il Paese. In Abruzzo si è giocata fino in fondo una partita che, solo qualche mese fa, sembrava perduta in partenza e con 20 punti di distacco».
«Con la coalizione serve uno scatto, tante proposte, prese in sé una a una, non fanno un progetto forte e alternativo per l’Italia. Che è invece quello che serve per tornare a vincere a tutti i livelli. Suggerisco di costruire un’alternativa seria e credibile per l’Italia, non contro qualcuno, ma dando risposte alle persone».
«Il Pd deve avere l’ambizione di parlare a tutto il Paese con i propri valori e il proprio progetto di società. Potrei dire che in Sardegna i centristi non erano con noi e la lista dei 5s non è andata bene. Ma per la prima volta quel Movimento ha eletto una presidente alla guida di una Regione. Noi dobbiamo rivolgerci a tutte le forze di opposizione al Governo, che non ha certo bisogno di stampelle. Il Pd deve crescere e allargare la sua base elettorale per essere il perno di un centrosinistra largo e aperto alle migliori esperienze civiche».
«Il nostro risultato è stato positivo in Sardegna, dove abbiamo vinto sostenendo con generosità Todde, E il Pd è andato ancora meglio in Abruzzo, sapendo unire tutte le forze di centrosinistra. Unire il nostro campo e crescere come Pd sono due cose che vanno insieme, non sono in contraddizione».