L’esperienza del campo largo che ha vinto le elezioni in Sardegna e recuperato terreno in Abruzzo, nonostante la sconfitta di D’Amico contro Marsilio, non sembra avere un futuro roseo in Piemonte. Chiara Appendino, vice presidente del Movimento 5 Stelle ed ex sindaca di Torino, in una intervista al Corriere della Sera ha spiegato i motivi della frattura con i democratici.
“La politica è una cosa alta, non è questione di beghe personali. Io non guardo al passato ma al benessere presente e futuro dei cittadini. Le divergenze sono politiche: dai diritti, all’ambiente, passando per il consumo di suolo. Qui il Pd a trazione Lo Russo dimostra di essere appiattito sulle posizioni della destra regionale”.
“Vedremo come si esprimeranno i cittadini, noi ci presentiamo con un nostro progetto di cambiamento ambizioso e credibile. A Cirio in Piemonte stiamo vedendo fare gli stessi danni di Meloni al governo, cioè la privatizzazione della sanità, la furia ideologica contro i diritti civili, la negazione della transizione ecologica. Per opporsi in modo serio serve un progetto coraggioso e intransigente”.
“Serve un piano d’azione per rilanciare con decisione la sanità pubblica; riprendere senza indugi le trascrizioni dei figli di coppie omogenitoriali; opporsi al consumo di suolo sventrando un parco per costruire un ospedale per il quale ci sono luoghi ben più adatti. Nei prossimi giorni presenteremo il nostro progetto e il nostro candidato presidente”.