Nichi Vendola è tornato sulla questione Bari e sulle polemiche suscitate dalle parole del governatore Emiliano a proposito di Antonio Decaro, primo cittadino del capoluogo pugliese, e della presunta ‘visita’ al boss Capriati.
«L’aneddoto raccontato da Michele Emiliano credo che sia una assoluta panzana, frutto dello stile iperbolico e sopra le righe del governatore. Il quale non gode della stessa stima popolare del sindaco, lo dico con dolore, e per una ragione precisa: è lui che ha teorizzato un civismo sotto le cui insegne spesso si sono camuffati i ras delle reti clientelari, i «Mister» e le «Miss» preferenze, è lui che ha progressivamente cooptato nel campo del centro-sinistra pezzi di destra, un ceto di traghettatori, di virtuosi delle porte girevoli da una parte all’altra, talvolta di professionisti senza professione. E il popolo pugliese del centro-sinistra vive con grande amarezza questa stagione di legittimazione del trasformismo: che non è solo eticamente brutta, ma è anche pericolosa, perché il trasformismo è un terreno fertile per il malaffare e talora anche per la malavita».
A Bari «sta emergendo che un pezzo della destra comprava pacchetti di voti dai clan, e allo stesso tempo che molti eletti col supporto mafioso si sono riciclati, sotto le insegne del civismo, nel campo del centro-sinistra. Una deriva grottesca per chi non è capace di mettere in campo una sola idea di futuro per Bari né di presentare una credibile squadra di governo alternativa al centro-sinistra».