Cuperlo: "Conte rivolge tutta la polemica sul Pd perché teme che le alleanze lo rendano subalterno"
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Cuperlo: "Conte rivolge tutta la polemica sul Pd perché teme che le alleanze lo rendano subalterno"

Così al QN il deputato Pd Gianni Cuperlo. "Servirebbero maggiore umiltà e rispetto reciproci, nella consapevolezza che ieri come oggi l'avversario è a destra"

Cuperlo: "Conte rivolge tutta la polemica sul Pd perché teme che le alleanze lo rendano subalterno"
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7 Aprile 2024 - 14.52


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«Credo esista un problema enorme che travalica i singoli episodi, su cui è sacrosanto fare luce: è la distruzione dei partiti, intesi come organismi radicati e dotati degli anticorpi utili a prevenire comportamenti al confine della legalità». Così al QN il deputato Pd Gianni Cuperlo.

«Quando quei partiti sono privati di ogni finanziamento pubblico, quando la lotta per le preferenze nelle istituzioni diventa viatico di un potere da spendere e scambiare come rendita o promozione di ruolo personale – aggiunge – è inevitabile che anche un organismo sano venga contagiato».

La situazione si affronta «riconoscendo che un problema esiste. Fenomeni di trasformismo hanno trovato spazio anche dentro di noi e sono gravemente inquinanti. Occorre poi confutare l’idea che la funzione del Pd possa esaurirsi nelle istituzioni».

Sui rapporti col M5s «lo spirito unitario ostinatamente coltivato dal Pd deve trasformarsi da metodo in sostanza. Conte sembra invece rivolgere la partita contro il Pd nell’idea che qualunque alleanza debba condannarlo a un ruolo subalterno. Così però tutto diventa più difficile. Le primarie annullate di Bari stanno lì a dimostrarlo. Servirebbero maggiore umiltà e rispetto reciproci, nella consapevolezza che ieri come oggi l’avversario è a destra».

Leggi anche:  Cuperlo: "Pd e M5s devono costruire l'unità con tenacia"

A Bari «Leccese ha ripetuto la sua e nostra volontà di trovare una soluzione. Mi auguro che convinca anche Laforgia e Conte a considerare la possibilità di non compromettere il tanto di buono che è stato realizzato. Non sono ottimista, ma penso che una via d’uscita esista sempre». 

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