Cgil e Uil in piazza a Roma, sabato 20 aprile la protesta per Sanità pubblica e salari: ecco gli orari
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Cgil e Uil in piazza a Roma, sabato 20 aprile la protesta per Sanità pubblica e salari: ecco gli orari

"Adesso basta!” È lo slogan della manifestazione di sabato 20 aprile che si concluderà in piazzale Ostiense con i comizi dei leader delle due organizzazioni, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri. La partenza è fissata alle 10.30 in viale Aventino.

Cgil e Uil in piazza a Roma, sabato 20 aprile la protesta per Sanità pubblica e salari: ecco gli orari
Lo sciopero della Cgil e della Uil a Roma
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19 Aprile 2024 - 15.05


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Dopo gli scioperi di novembre e dicembre, e quello dell’11 aprile per la sicurezza sul posto di lavoro, Cgil e Uil sabato 20 aprile tornano in piazza per protestare contro le misure del governo Meloni su salute e sicurezza, diritto alla cura e sanità pubblica, riforma fiscale e tutela dei salari.

“Adesso basta!” È lo slogan della manifestazione che si concluderà in piazzale Ostiense con i comizi dei leader delle due organizzazioni, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri. La partenza è fissata alle 10.30 in viale Aventino.

Secondo Cgil e Uil le scelte dell’esecutivo non vanno nella direzione delle richieste unitarie. Pertanto, la protesta non si fermerà. Sulla sicurezza sul lavoro per le due sigle sindacali occorre restituire il sistema di qualificazione di tutte le imprese, sia pubbliche che private, fondato sul rispetto delle normative e sulla regolare applicazione dei contratti collettivi delle organizzazioni comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.

La patente a punti, non una leggera patente a crediti, deve essere uno strumento chiaro di sanzione e interdizione dalle attività e dall’accesso degli appalti pubblici pubblici e privati, di tutte le imprese scorrette o operanti in qualsiasi settore. L’obiettivo è zero morti sul lavoro. Sul fisco chiedono di attingere laddove ci sono le risorse per finanziare sanità, istruzione, non autosufficienza, diritti sociali e investimenti pubblici.

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La riforma fiscale del governo, aggiungono, continua a tassare lavoro e pensioni più dei profitti, delle rendite finanziarie e immobiliari e del lavoro autonomo benestante. Non tassa invece gli extraprofitti e premia l’evasione, che sottrae 90 miliardi di euro ogni anno alle politiche sociali e di sviluppo del Paese.

Cgil e Uil dicono basta con le sanatorie, coi condoni, 18 da inizio legislatura, e i concordati. E anche con i premi a settori che continuano a non pagare fino al 70% delle imposte dovute.

Bisogna inoltre indicizzare all’inflazione le detrazioni per lavoro e pensioni. Nessuna flat tax, ma un fisco progressivo su tutti i redditi personali.

In tema di salari i sindacati chiedono di rafforzare la contrattazione collettiva settoriale; ridurre l’orario di lavoro a parità di retribuzione; promuovere azioni per una reale parità e il superamento del gap salariale tra uomini e donne; garantire la partecipazione organizzativa e il coinvolgimento dei lavoratori; dare attuazione agli accordi interconfederali sulla rappresentanza sindacale e l’elezione delle rappresentanze sindacali unitarie in ogni luogo di lavoro.

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