Il Pd ha deciso di candidare alle prossime elezioni Europee Marco Tarquinio, ex direttore de L’Avvenire. Intervistato da Qn, il giornalista ha commentato la sua nuova avventura politica.
«Sarà quel che Dio vuole. E gli elettori decideranno. Sono state giornate intense, anche emotivamente. Ho sciolto la riserva solo sabato sera. Non è stato facile decidere, ma ho la consapevolezza che il mondo sta declinando verso una deriva bellica e bellicista».
«C’è stato un dibattito importante, anche sul mio stesso nome. Il Pd è un partito plurale, dentro c’è un pezzo importante della mia storia culturale, del cattolicesimo democratico e del solidarismo che accomuna visioni diverse: significa avere un’idea politicamente federale, inclusiva, equa. Dico spesso che il mondo mi è girato intorno e io sono rimasto sempre dov’ero, con una visione ancorata alla dottrina sociale cristiana. E mi sono ritrovato a essere considerato addirittura rivoluzionario. Da direttore ho dato rappresentazione mediatica a certe idee e posizioni, ora provo a dare loro anche rappresentanza politica».
«Il Pd ha dato cittadinanza interna a posizioni disarmate e disarmanti. Prima di tutto bisogna far tacere le armi, serve una politica comune di difesa. Ma non si tratta solo di affermare uno spazio di coscienza personale o un diritto di tribuna, quanto di costruire percorsi politici concreti».
«Ho ricevuto cinque proposte, tutte da partiti di centro e centrosinistra. La prima da Elly Schlein l’anno scorso; l’ultima, questa primavera, dal M5s. Ho ragionato solo su quella del Pd». Conte ha messo nel simbolo la parola pace: «Rispetto e apprezzo tutti quelli che intendono lavorare in questa direzione. Ma mi interessa molto che una grande famiglia europea, i S&D, possa fare un lavoro per cambiare la rotta comune e dare un diverso ruolo globale all’Ue, anche nell’ottica dell’allargamento all’Ucraina e ai Balcani».
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