Eva Kaili vuole trasferirsi in Italia, ha raccontato l’ex vicepresidente del Parlamento europeo, finita in carcere nel dicembre 2022 nell’ambito dell’inchiesta Qatargate. Intervistata dal Corriere della Sera, l’ex giornalista e politica greca ha parlato della sua situazione.
“Alla fine del mandato da europarlamentare probabilmente mi trasferirò in Italia. Perché è un Paese che considero casa per diversi motivi e perché in Italia esiste una bella parola come `garantismo´ che dovrebbe essere tradotta in tutta Europa. In Italia ci sono alcuni partiti che si oppongono ai processi a sfondo politico e chiedono il rispetto della presunzione di innocenza indipendente dal partito della persona accusata”.
Il giudice istruttore ha vietato a Kaili di poter parlare dell’inchiesta pubblicamente. “Trovo oltraggiosa l’omertà di tutto il Parlamento europeo su una restrizione così incostituzionale del mio diritto di difendermi e di parlare di tutto ciò che è stato fatto trapelare ad arte ed è stato architettato contro di me”.
“Sperando in un vantaggio politico, la presidente Roberta Metsola e il mio partito S&D invece di difendere le istituzioni hanno cercato, prima delle elezioni, di nascondere la loro incapacità di rispettare i principi dell’Unione e di salvaguardare le libertà e le prerogative dei deputati. E’ stato creato un precedente pericoloso che consente alla magistratura di interferire nella politica minando irreparabilmente l’integrità dell’istituzione europea”.