Europee, Elly Schlein: "Io non mi gioco niente, il mio obiettivo è fermare le destre nazionaliste"
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Europee, Elly Schlein: "Io non mi gioco niente, il mio obiettivo è fermare le destre nazionaliste"

Elly Schlein: "Io mi gioco poco o niente, per me è importante frenare le destre che stanno tentando di conquistare l'Europa, cercando di avere una maggioranza di destra e di destra estrema nazionalista".

Europee, Elly Schlein: "Io non mi gioco niente, il mio obiettivo è fermare le destre nazionaliste"
Elly Schlein
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2 Maggio 2024 - 16.28


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Ospite dello studio di Tagadà su La7, Elly Schlein ha parlato delle prossime elezioni Europee e della sua candidatura.

«Noi giochiamo per vincere, abbiamo costruito una squadra meravigliosa, con tante competenze della società civile con le migliori energie del Pd che faranno la differenza». 

«Io mi gioco poco o niente, per me è importante frenare le destre che stanno tentando di conquistare l’Europa, cercando di avere una maggioranza di destra e di destra estrema nazionalista. Un’asticella? No, l’asticella porta jella. Noi giochiamo per vincere, abbiamo costruito una squadra forte. E sono convinta che sono persone che andranno a fare la differenza in Europa».

«Io non penso che candidarsi se poi si sa che, se eletti, non si andrà in Europa sia una truffa, io penso che si debba dire la verità ai cittadini e quindi ho chiarito da subito che il mio posto è qui, a confrontarmi ogni giorno con le scelte sbagliate di Giorgia Meloni. Però il partito mi ha chiesto di guidare la lista al Centro e nelle Isole per portare un valore aggiunto, per mobilitare quelle energie che hanno voglia di cambiamento e che si sono mobilitate straordinariamente soltanto un anno fa alle primarie. Io sono qui per spingere una squadra e per provare a far eleggere più deputati europei possibile per il Pd».

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«Alle Europee l’Italia si gioca il futuro, sono elezioni più importanti che mai. Ci sono tutte sfide centrali per il futuro che non possiamo risolvere nei confini nazionale, come il clima o l’evasione o l’elusione fiscale delle grandi multinazionali. Alcune di queste sfide ce le possiamo giocare lì con competenza e visione di una Europa più sociale».

Nessun passo indietro rispetto alla volontà di un faccia a faccia televisivo con Giorgia Meloni. «Il confronto con Giorgia Meloni ci sarà, io non ho mai cambiato idea, come e dove vogliono. Non è ancora deciso, stiamo discutendo, penso sia un momento di chiarezza utile al Paese». 

Poi un pensiero al cosiddetto campo largo e al M5s di Giuseppe Conte. «Conte è un potenziale alleato, non dipende solo da noi, ma noi continuiamo a essere ostinatamente unitari. Ieri eravamo a Portella della Ginestra, in mezzo alla gente, e le persone ci chiedono di costruire una alternativa. La matematica non è una opinione, abbiamo recuperato sei punti in pochi mesi, ma non bastiamo a noi stessi. Facciamo una alleanza sui temi: siamo d’accordo sul salario minimo? Andiamo avanti insieme. Siamo d’accordo sulla battaglia per la sanità pubblica? Facciamola insieme».

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