Per l’arresto di Giovanni Toti, presidente della regione Liguria accusato di corruzione, sono stati diffusi alcuni stralci delle intercettazioni che hanno portato la Procura di Genova ha mettere in atto la misura cautelare. Secondo il gip c’è stata una «allarmante abitualità e sistematicità», un «meccanismo perfettamente collaudato», anche nei termini utilizzati al telefono, che rischiava di essere reiterato in occasione delle prossime elezioni regionali, in programma.
«In alcuni casi era lo stesso Toti a chiedere esplicitamente il finanziamento» per la campagna elettorale, «promettendo al privato comportamenti o provvedimenti a lui favorevoli o addirittura ricordandogli `di aver fatto la sua parte´ e quindi di aspettarsi una `mano´ in vista delle elezioni».
Ad esempio, il 15 febbraio dell’anno scorso, Toti telefona a Spinelli e gli dice che è stata appena sbloccata in Regione una pratica di suo interesse: «Guarda che abbiamo risolto il problema a tuo figlio sul piano casa di Celle, ora facciamo la pratica, si può costruire, l’abbiamo risolto stamattina, quando mi inviti in barca? Così parliamo un po’ che ora ci sono le elezioni, c’abbiamo bisogno di una mano».
In un’altra intercettazione, sempre con Spinelli, il governatore afferma: «Ora ci vediamo a festeggiare, dai porta un po’ di caviale da Monaco, che la settimana prossima veniamo a mangiare una patata col caviale in barca». Dalle indagini, scrive il Gip parlando proprio di questa telefonata, «è emersa una allarmante abitualità e sistematicità di un tale meccanismo perfettamente collaudato, ricavabile anche dalla stessa terminologia usata dal Governatore con Spinelli per alludere alla richiesta di finanziamento («quando mi fai vedere la barca…quando ti posso venire a trovare»), che veniva immediatamente compresa nel reale significato dall’imprenditore».