Intercettazioni, Piccolotti (Avs): "Con la legge bavaglio della destra, le notizie sul caso Toti sarebbero un reato"
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Intercettazioni, Piccolotti (Avs): "Con la legge bavaglio della destra, le notizie sul caso Toti sarebbero un reato"

Caso Toti, Piccolotti (Avs): "È bene avere consapevolezza che molti degli articoli presenti oggi sui quotidiani e sui giornali online saranno tra poco vietati".

Intercettazioni, Piccolotti (Avs): "Con la legge bavaglio della destra, le notizie sul caso Toti sarebbero un reato"
Elisabetta Piccolotti
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8 Maggio 2024 - 15.12


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Il caso Toti ha dimostrato ancora una volta la fondamentale importanza delle intercettazioni e di quanto la loro diffusione, circostanziata e coerente con le indagini, possa aiutare l’opinione pubblica a comprendere i fatti. E’ questa l’opinione di Elisabetta Piccolotti, deputata dell’Alleanza Verdi Sinistra.

“È bene avere consapevolezza che molti degli articoli presenti oggi sui quotidiani e sui giornali online saranno tra poco vietati. In particolare quelli che spiegano perché il presidente della Regione Liguria è stato arrestato e che riportano anche stralci dell’ordinanza cautelare saranno considerati un reato dopo l’entrata in vigore della legge bavaglio”.

“Che si sia arrivati a considerare un crimine un’attività di informazione che riporta fedelmente atti giudiziari che producono fatti e notizie rilevanti per l’opinione pubblica è davvero il segno dei tempi e di tempi bui: il lavoro giornalistico, fondamentale in una democrazia matura, viene considerato infatti dall`attuale maggioranza come una minaccia da cui difendersi”.

“E vanno proprio in questa direzione tante scelte del governo e della destra che riteniamo vergognose: la legge bavaglio, le continue querele temerarie contro intellettuali e giornalisti d`inchiesta, il controllo asfissiante sulla Rai, il tentativo di boicottare gli scioperi dei giornalisti del servizio pubblico, la potenziale vendita dell`Agi ad un parlamentare di centro-destra e infine la scandalosa campagna di Atreju che punta il dito contro specifici giornalisti usando persino le loro foto”.

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