La senatrice del Pd Valeria Valente, nel suo intervento in Aula a proposito della riforma del Premierato voluta dalla maggioranza di destra, ha attaccato il governo e il suo atteggiamento “pericoloso per il nostro sistema democratico”.
«Il governo ha detto di voler perseguire con il ddl sul Premierato due grandi obiettivi, quelli della governabilità e della stabilità dei governi. E’ un principio che non ha rango costituzionale ma che noi condividiamo. Tuttavia non solo il ddl è totalmente inefficace sotto questo profilo, ma rischia di essere un grande bluff, perché gli obiettivi vengono perseguiti irrigidendo il sistema e mettendo il Parlamento sotto scacco della volontà del Presidente del Consiglio, che diventa l’unico a poterne decidere della vita come della morte. L’articolo 1 della Costituzione dice che la sovranità appartiene al popolo, che la esercita. Non dice che la delega, ma che la esercita e le parole hanno un peso. Questo disegno di legge indica strade pericolose per il nostro sistema democratico».
«Si arriverà al referendum – ha proseguito Valente – in cui la maggioranza dirà che i cittadini finalmente scelgono. Ma quali cittadini scelgono? Calcolando che alle ultime elezioni ha votato circa il 50% degli aventi diritto e che di essi una maggioranza senza soglia designerà il vincitore, stiamo parlando del 10% dei cittadini che avrà il potere di decidere tutto: il Presidente del Consiglio, il Presidente della Repubblica, gli organi di garanzia. Tutto. Il Parlamento è l’unico depositario del pluralismo, che è il sale della democrazia. Per questo è importante capire quale sarà la legge elettorale. Ma soprattutto, per ridare voce ai cittadini era semmai necessario rafforzare l’articolo 49 della Costituzione sulla riforma dei partiti, per rendere trasparenti i metodi di scelta delle leadership, compresa quella del Presidente del Consiglio».
Argomenti: governo meloni