Intervistata da La Stampa, la segretaria del Pd Elly Schlein ha parlato delle prossime elezioni Europee, contestando a Giorgia Meloni le alleanze con l’estrema destra e ai popolari di aver “tradito” i propri valori.
«Non vedo la differenza tra l’Afd e il razzista, misogino, fan di Putin e omofobo Eric Zemmour. Quindi vorrei fare una domanda a Meloni: dopo di lui è pronta ad accogliere Orban e Le Pen?».
«I cittadini hanno il diritto di saperlo prima del voto. Meloni a Madrid, dov’era anche Le Pen, in mezzo a nazionalisti, nostalgici della dittatura franchista, amici di Trump, ha pensato bene di attaccare la sinistra dicendo che cancella l’identità. Un giorno ci spiegherà cosa vuol dire. Intanto ricordo che in questo anno e mezzo di governo lei sta cancellando la libertà delle persone».
«I popolari stanno rincorrendo l’estrema destra nazionalista tradendo la loro cultura politica che fino a qui era comunque stata europeista. Una rincorsa che si vede nelle gravissime e ambigue dichiarazioni con cui Ursula von Der Leyen non ha smentito un’ipotesi di coalizione con i nazionalisti dell’Ecr e di Identità e democrazia, i gruppi di Salvini e Meloni in Europa», dichiara Elly Schlein, puntualizzando che come socialisti, «siamo stati a Berlino insieme a Scholz e a tutte le altre forze del Pse per dire che mai saremo in coalizione con le forze nazionaliste».
In merito al confronto tv con la premier Giorgia Meloni: «Ho preso atto che c’è chi ha preferito rinunciare a un ampio spazio di confronto in prima serata pur di impedirlo alle due donne che guidano i primi due partiti del Paese… Non dico di più. Ma si ricordi com’era nato. Decisi di non andare ad Atreju in mezzo ai nazionalisti, ai franchisti, a chi voleva vedere Sanchez appeso per i piedi. Meloni disse che mi mancava il coraggio. E io risposi: dove e quando vuole. Rimango di quest’idea. Al punto che avevo accettato di farlo su Telemeloni».
Argomenti: Elly Schlein Elezioni