Edi Rama, premier albanese, con un post su X, è tornato a parlare dell’accordo siglato con il governo Meloni sui migranti che verranno trasferiti nel suo Paese. «Non ho cambiato idea né ho dato un’intervista. Ho fatto l’albanese che pratica la nostra antica religione dell’ospitalità, `la casa dell’Albanese è di Dio e dell’ospite´, offrendo il caffè a cari amici venuti dall’Italia a Tirana».
«Abbiamo colloquiato di tante cose in una bella atmosfera di amicizia, e certo anche dell’accordo e della storia dell’immigrazione clandestina dall’Albania verso l’Italia, alla quale il governo D’Alema riuscì a porre fine con grande buon senso e lungimiranza strategica, ma mai ho imaginato che sarei finito ancora una volta nella palude della battaglia politica italiana virgolettato con parole che non ho mai detto, tipo `sara´ un flop’ o `ci vorrebbe D’Alema´, sotto il titolo `Rama scarica la Meloni´ nel quale non mi riconosco per niente».
«Comunque, ripeto: se dovessi tornare cento volte sui miei passi cento volte farei l’accordo sui migranti con l’Italia e con nessun altro Paese. Ho sempre detto che secondo me è una cosa nuova che dovrà confrontarsi alla prova della realtà ma poi se per realtà si pubblica la foto di un cantiere alle prime ore di lavoro, accompagnata con il titolo `800 millioni buttati nel nulla´ allora si vive in mondi paralleli e nulla potrebbe avvicinarci alla reale sfida gigantesca dell’immigrazione illegale, in un’Europa che deve unirsi per combattere nello stesso tempo il traffico criminale dei poveri e l’inverno demografico che minaccia sempre più il suo futuro».
Il tutto, osserva ancora Rama, «mentre i politici sembrano come i preti di Costantinopoli che erano così presi dal dibattito tra di loro sul sesso dei angeli e non si rendevano conto che le mura della città erano già forate da tutte le parti».
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