Nel corso di una conferenza alla Stampa Estera, il leader di Azione Carlo Calenda ha parlato delle prossime elezioni Europee e dell’obiettivo che si pone per poter entrare nell’Europarlamento.
«Il nostro obiettivo è superare la soglia del 5%, anche se servono anni. Meloni ce ne ha messi otto, noi siamo nati quattro anni e mezzo fa, ma va detto che una volta superata quella soglia crescere è molto più facile e io penso che noi dobbiamo avere un partito che sia liberale e riformista, netto sul nucleare e sull’Ucraina, perché il Pd non lo è più».
Poi l’analisi sul momento del governo Meloni. «Penso che il governo di Giorgia Meloni entrerà in crisi sull’Ucraina perché la Lega si sgancerà dal sostegno a Kiev, lo sta già facendo. Allo stesso modo la sinistra è in crisi su questo tema perché M5s ha posizioni di fatto favorevoli alla resa dell’Ucraina a Putin, così come alcuni esponenti del Pd, a partite da Tarquinio».
Infine sul centro per lo smistamento dei migranti in Albania voluto dalla stessa Giorgia Meloni. «È tutto uno spot elettorale, come il Piano Mattei. Non ha fatto alcun blocco navale, come non ha abolito le accise, e anziché affrontare il tema dei migranti in modo serio annuncia, come sempre si fa in Italia, una cosa che non ha senso. Perché se quegli stessi soldi li dai ai migranti se ne tornano indietro a razzo. Che senso ha spendere centinaia milioni per trattenere 6.000 migranti?».
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