Per Elly Schlein, intervistata dal Corriere della Sera, serve «decisamente più Europa, dire meno Europa va contro gli interessi italiani. Il nostro Paese è quello che più ha beneficiato del Next Generation Eu e noi vogliamo che si prosegua su questa strada. Ma le forze nazionaliste non credono negli investimenti comuni e stanno cercando di fermarli. E invece all’Italia serve un’Europa che continui a essere solidale».
Nessuna alleanza con la destra europea. «Assolutamente no. Sono volata il 4 maggio a Berlino insieme a Scholz e agli altri leader del Pse per firmare un impegno solenne: mai alleanze con le forze nazionaliste di destra, né con il gruppo Ecr, quello guidato da Meloni, né con Id, dove ci sono Salvini e Le Pen. E trovo grave l’ambiguità di Von der Leyen su questo».
Sulla sanità pubblica e le liste d’attesa. «Non ci mettono un euro e ribadiscono cose già esistenti. Una mossa elettoralistica per prendere in giro gli elettori. Il loro decreto lascia ancora più spazio al privato. Se vogliono salvare la sanità pubblica votino insieme a noi la nostra proposta: non l’abbiamo presentata per fare testimonianza, ma per approvarla».
Sulle posizioni di Marco Tarquinio. «Non siamo la prima forza politica che ospita all’interno delle sue liste autorevoli candidature indipendenti. Tarquinio negli anni in cui il centrosinistra sbandava sulle politiche migratorie e faceva gli accordi con la Libia a cui io mi sono opposta, segnalava questa questione. Quindi tante sono le cose che abbiamo in comune, poi ci sono altri temi su cui il suo pensiero, legittimo, non corrisponde al programma del partito che, però, impegna tutti i candidati del Pd, che sono la stragrande maggioranza nelle liste».
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