Ricordate Letizia Moratti che da candidata presidente della Lombardia per il Terzo Polo doveva diventare l’esponente del riformismo che avrebbe vinto togliendo voti a destra e a sinistra? Ora l’operazione politica di Renzi e Calenda (ma soprattutto Calenda) si è rivelata l’ennesima tranvata visto che da quando ha fondato Azione Calenda è stato molto più capace di perdere che di vincere, anzi spesso è stato decisivo per la vittoria della destra. Il che per uno che pretende di rappresentare una continuità con il glorioso partito d’Azione non è esattamente il massimo.
Ora si è dimostrato che l’operazione Moratti è stata l’ennesima tranvata: “FI è il secondo partito del centrodestra, davanti alla Lega, può allargare ancora di più il consenso «con l’attenzione al civismo perché soprattutto nei piccoli paesi sono proprio le liste civiche a essere premiate: non sono ideologiche, ma molto pragmatiche. L’altro aspetto è rafforzare il legame con i popolari sulla base di valori. Credo che proporre agli elettori contenuti e valori sia la carta vincente».
A parlare, in una intervista al Corriere della Sera è Letizia Moratti, che, con quasi 42mila preferenze, è stata la più votata di Forza Italia nelle circoscrizioni del Centro-Nord, dopo Antonio Tajani.
Con Azione e Stati Uniti d’Europa che non hanno superato lo sbarramento si è aperta una prateria per i moderati. La sinistra è già a caccia dei voti dei riformisti. Forza Italia può attrarre quei voti per il centrodestra? «Penso che Forza Italia abbia molte più possibilità di quante ne abbia il Pd. Lo dico con grande rispetto, perché Elly Schlein ha fatto un’ottima campagna elettorale, però ha fatto una campagna che ha eroso i voti dei 5 Stelle, e che quindi l’ha spostata ulteriormente a sinistra. Credo sia difficile per liberali e riformisti identificarsi in un Pd ulteriormente spostato a sinistra. Così come credo sia molto più facile che lo possa fare Forza Italia. È chiaro che la legge elettorale e il bipolarismo non aiutano, ma tra le due forze politiche ad essere più aggregante è Forza Italia e non il Pd».
Secondo Moratti, «ci deve essere un progetto strutturato per avvicinare i ceti produttivi ed essere credibili rispetto a queste categorie che in gran parte risiedono nel Nord. Credo che il mio risultato ottenuto in Lombardia, dove c’è una Lega molto forte che non solo presiede la Regione ma esprime anche ben cinque ministri, possa comportare un mio impegno diretto nella squadra dei federatori».