La Sardegna sarà tra le aree più colpite dall’Autonomia differenziata approvata dalla destra, e la neo presidente Alessandra Todde, intervistata da La Stampa, Qn e Fatto Quotidiano, ha parlato della riforma usando toni durissimi.
«Meloni, pur di portare a casa il premierato, ha ceduto a Salvini avallando la secessione dei ricchi. Interi mondi produttivi, sindacati e associazioni di categoria si stanno dichiarando apertamente contrari a tutto ciò. Questa legge ha ricevuto una sonora bocciatura anche a livello europeo perché comporta rischi per la coesione nazionale e per le nostre finanze, aumentando le diseguaglianze».
Todde poi ha commentato la richiesta del M5s al Quirinale di non firmare la legge: «Perché è pericolosa e perché ha preso corpo attraverso una legge ordinaria con la quale si pretende di scardinare l’assetto costituzionale. Il presidente della Repubblica farà ciò che ritiene più opportuno, in linea con quelle che sono le sue prerogative, ma è chiaro che non possiamo permetterci il silenzio mentre la destra cerca nuovamente di dividere in due l’Italia».
«La piazza di Roma ha confermato che i nostri elettorati chiedono unità e sono stanchi di vedere il campo progressista spaccato mentre la destra si muove unita. Si parta da questa battaglia, e da altri temi condivisi, per costruire l’alternativa al governo».
«Siamo pronti a impugnare la riforma in Corte costituzionale, useremo tutti i mezzi e gli strumenti che abbiamo come Regione a Statuto autonomo». In un’intervista al Fatto quotidiano, la governatrice sarda difende la leadership di Giuseppe Conte contro chi la cita come possibile leader alternativa: «E’ una totale idiozia. Nessuno nel M5S ha un percorso come quello di Conte, che è stato due volte premier gestendo una pandemia, e che nelle Politiche ci ha portato a un risultato sorprendente. Vorrei meno ipocrisia, anche su questo».
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