Meloni in difficoltà si rifugia nel classico vittimismo e accusa la sinistra di toni da 'guerra civile'
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Meloni in difficoltà si rifugia nel classico vittimismo e accusa la sinistra di toni da 'guerra civile'

La premier Giorgia Meloni su Facebook, in merito all'approvazione del ddl Autonomia.

Meloni in difficoltà si rifugia nel classico vittimismo e accusa la sinistra di toni da 'guerra civile'
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25 Giugno 2024 - 14.37


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“Una parlamentare del M5s ha fatto riferimento a Loreto nei miei confronti, e la sinistra sta diffondendo liste di proscrizione. A mio avviso, i metodi violenti della sinistra rappresentano una difesa disperata dello status quo, un tentativo di mantenere i privilegi di pochi a scapito della maggioranza degli italiani,” afferma il premier Giorgia Meloni su Facebook, in merito all’approvazione del ddl Autonomia.

“Abbiamo promesso di cambiare le cose e proseguiremo senza farci intimidire, sempre nell’interesse della nazione. Siamo patrioti consapevoli del corretto utilizzo della bandiera e lavoriamo affinché tutti i cittadini godano degli stessi diritti.”

“Toni irresponsabili da guerra civile”

 La Meloni ha parlato senza mezzi termini di un’opposizione irresponsabile. “Usa irresponsabili toni da guerra civile perché non ha argomenti nel merito, io penso che i toni violenti che usa la sinistra sull’autonomia ma anche su tutte le altre riforme non siano altro che una difesa disperata dello status quo”, ha spiegato. 

“Ci accusano di voler spaccare l’Italia”

 Giorgia Meloni non ci sta per l’opposizione definita “scomposta” sull’autonomia. “Ci accusano di voler spaccare l’Italia ma vale la pena di ricordare alcuni antefatti: l’idea di attribuire più autonomia non è un’invenzione del centrodestra e della sottoscritta ma un principio presente in Costituzione con il titolo V, riforma varata nel 2001 approvata a colpi di maggioranza sotto il governo di Amato, un governo della sinistra e confermata dagli italiani con il referendum”, ha detto nel video pubblicato sui social. 

“Occhetto 30 anni fa era più avanti della Schlein”

  Secondo il premier, la sinistra in particolare “è scatenatissima contro tutte le riforme” e per questo “ci accusano di ogni nefandezza”. E così Giorgia Meloni fa l’elenco: “Sul fisco hanno detto che eravamo amici degli evasori, ci dicono che vogliamo mettere la magistratura sotto la politica ma la riforma non consente più al Parlamento di eleggere i membri del Csm, quindi sono smentiti. Sul premierato ci accusano di deriva autoritaria ma lo voleva Occhetto 30 anni fa, e in pratica lui era più avanti della Schlein”.

Con l’autonomia si toglie dallo Stato per dare alle Regioni virtuose”

 La Meloni ha spiegato “il principio dell’autonomia differenziata” che “prevede che a determinate condizioni lo Stato possa prevedere di affidare altre competenze alle Regioni. Non si parla di togliere a una Regione per dare a un’altra ma di togliere dallo Stato per dare alle Regioni virtuose, sia che esse siano al Nord sia che siano al Sud. Secondo il premier, infatti, l’autonomia “è stata prevista per responsabilizzare le Regioni: non è vero che va contro una parte dell’Italia, le differenze non derivano dall’autonomia, ma dalle differenze tra quelle gestite meglio e quelle peggio”, ha detto.

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