Parole che sarebbero divertenti, viste le note e ripetute manifestazioni fasciste e fascistoidi di gran parte degli esponenti di Fdi, a cominciare da Ignazio La Russa che continua a disonorare il 25 aprile.
“I partiti di destra dai quali molti di noi provengono hanno fatto i conti con il passato e con il ventennio fascista già diversi decenni fa”.
Lo scrive il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in una lettera ai dirigenti di FdI dopo l’inchiesta di Fanpage. “A maggior ragione questo vale per un movimento politico giovane come il nostro, che fin dalla sua fondazione ha peraltro fatto la scelta di aprirsi a culture politiche compatibili con la nostra, accogliendo persone che arrivavano anche da percorsi politici diversi da quello della destra storica”, aggiunge.
“Fratelli d’Italia – prosegue ancora Meloni – non è mai stato un movimento rivolto al passato. Da sempre, noi, siamo interessati solo al futuro della nostra Nazione. Non siamo come vorrebbero dipingerci. Non lo siamo noi e non lo sono i nostri ragazzi di Gioventù Nazionale”.
Condanna a nazismo, comunismo e fascismo
“La nostra linea è da sempre molto chiara. Nel 2019 abbiamo aderito con totale convinzione alla risoluzione del Parlamento Europeo ‘sull’importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa’, con la quale si condannavano senza esitazione tutte le dittature del ‘900 (nazismo, comunismo e fascismo). Un passaggio doveroso e necessario a superare l’odio che ha attraversato l’Europa e guardare a un futuro di pace e libertà”, continua Giorgia Meloni.
“L’adesione a questa importante risoluzione europea segnava lo spartiacque per tutte le forze politiche del continente tra chi ha deciso di lasciarsi alle spalle il passato e chi invece vive ancora di nostalgia e rancore”. “Ma, per noi – a differenza di quanto accaduto in altri partiti politici, che hanno attraversato questo momento con accesi dibattiti interni, e hanno visto alcuni dei loro esponenti astenersi – è stato naturale votarla”, continua. Rimarcando “si è trattato di uno dei molti atti, delle molte prese di posizione che rendono cristallina la nostra posizione sulla storia del ‘900. Una posizione che non intendo mettere in discussione”.
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